La Cisl e i sindacati di categoria Ugc e Fai – nei quali sono iscritti migliaia di coltivatori e di lavoratori agricoli della provincia di Lecce – hanno appena concluso il primo ciclo di conferenze itineranti per illustrare in numerosi comuni i contenuti del Programma di sviluppo rurale.
Attraverso gli interventi del relatore principale, il dottore agronomo Antonio Bruno, oltre alla collaborazione dei sei Gal (Gruppi di azione locale), si è avuta un’ampia e articolata discussione con una conseguente riflessione ed un necessario approfondimento su tutta la problematica del settore agricolo.
“La Cisl , la Ugc e la Fai hanno affrontato in maniera decisa e costruttiva – ha affermato Piero Stefanizzi, segretario generale della Cisl di Lecce – una serie di punti che saranno alla base dell’impegno futuro dell’ organizzazione sindacale. Cioè dare vita ad un’azione sinergica ed una collaborazione di largo respiro con gli enti locali, soprattutto con la Regione Puglia, per rendere concrete le opportunità del programma di sviluppo rurale rivolte a giovani, disoccupati, cassintegrati e imprese agricole, compresi i piani integrati di filiera. Realizzare cioè, con metodo trasparente e democratico, una comunicazione di alto valore sociale nel territorio, lanciando un allarme da codice rosso sulla fase ormai avanzata di semi-abbandono della terra, con il grave rischio non solo della scomparsa dell’agricoltura produttiva, già di per sé un dramma a causa della fuga dei giovani e della mancanza di turn/over generazionale, ma di ulteriori disastri ecologici ed ambientali”.
“Per realizzare questi obiettivi – aggiunge Carlo Cataldi, segretario territoriale Cisl – il nostro sindacato si sta impegnando in modo preciso, puntuale e capillare facendo leva sull’indispensabile azione di collante delle nostre sedi comunali alle quali va dato ampio merito di impegno e partecipazione, offrendo e chiedendo collaborazione ai sindaci dei comuni interessati. In definitiva vogliamo difendere il bene-territorio come valore primario ed intendiamo valorizzare al massimo le risorse dell’agroalimentare e dell’ambiente. La Cisl è pronta a riprendere con rinnovato vigore il suo interagire con le Istituzioni e con quanti condividono l’obiettivo di ridare centralità ai bisogni del mondo agricolo. Ciò potrà avvenire solo ed unicamente attraverso l’attuazione delle misure previste dal Programma: stimolando e spingendo al riscatto le aree rurali, realizzando un nuovo scenario con più sviluppo, più progresso, più lavoro per i giovani e maggiori certezze per le famiglie”.