Trenta pullman, chi si è servito dell’auto, chi del treno: sono oltre 1.500 i lavoratori, i giovani e i pensionati partiti da Lecce per partecipare alla manifestazione nazionale di Cgil,Cisl e Uil a Roma #FuturoalLavoro, a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni hanno avanzato le loro proposte al Governo in materia di lavoro e sviluppo.
La manifestazione partirà da piazza della Repubblica alle 9 e proseguirà con un corteo verso piazza San Giovanni in Laterano dove, alle ore 11, sono previsti gli interventi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo.
“Noi non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte, per dimostrare che siamo una forza di cambiamento vero e per riuscire ad aprire col Governo un confronto serio, perché questo Paese non si cambia senza il contributo di lavoratori e pensionati. L’economia rallenta e va invertito il trend degli ultimi anni: servono investimenti, infrastrutture materiali e sociali, interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, la crescita ed i diritti sociali”, hanno dichiarato i Segretari generali di CGIL CISL UIL di Lecce Valentina Fragassi, Antonio Nicolì e Salvatore Giannetto.
“Il limite maggiore di questa manovra è che non contiene niente per la crescita e lo sviluppo e questo penalizza pesantemente il Mezzogiorno del Paese. La nostra provincia, pur tra mille difficoltà, è pronta per cogliere la ripresa, ma per farlo servono investimenti, serve innovazione, serve lavoro. Occorre investire in infrastrutture, in formazione, in innovazione. I lavoratori ed i giovani del Salento hanno quindi qualche motivo in più per far sentire la propria voce: tante, troppe le vertenze lavorative ancora senza risposta; tante, troppe le risposte negate ad una generazione di giovani condannati all’esodo”.
“Chiediamo un confronto serio e concreto sulla piattaforma che Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, hanno sottoposto al Governo. A pagare non possono essere sempre i soliti, cioè lavoratori, pensionati e giovani. Serve una grande presa di coscienza: questo Paese ha bisogno di un dialogo aperto con il mondo del lavoro, sgomberando il tavolo da pregiudizi e conflitti ideologici. Noi saremo in piazza proprio per ribadire che solo attraverso gli investimenti, che oggi non sono sufficienti, si crea occupazione e sviluppo. Su questo il sindacato è pronto al confronto e al dialogo con il Governo senza rinunciare al ruolo che gli è proprio: difendere il lavoro”.