Giovedì 16 settembre, le Organizzazioni sindacali sono state convocate, per la seconda volta, da Confindustria – Lecce in merito alle richieste formulate dalla “Clinica Petrucciani” su una proposta di accordo per il collocamento in cassa integrazione di personale infermieristico, ausiliario/OSS e impiegatizio da settembre a dicembre 2010.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali – Simone Longo (Cgil Fp), Giuseppe Melissano (Cisl Fp) e Antonio Tarantino (Uil Fpl) – sono rimasti sconcertati anche per il fatto che non è frequente, in sanità, una situazione del genere.
Purtroppo, la Clinica ha una situazione di alcuni posti letto non contrattualizzati per i quali sono stati effettuati lavori di idoneità ed adeguamento delle strutture, acquisto attrezzature e assunto personale. Tutto come previsto dalla procedura di “accreditamento”. Poi, però, l’ultima fase non si è realizzata: il contratto con la Regione. In effetti la clinica risulta già autorizzata per 42 posti letto per i quali normalmente lavora e percepisce il rimborso delle prestazioni da parte della Regione Puglia, per gli altri 32, (quelli in discussione) è stata autorizzata ma non ha firmato il contratto per il rimborso delle prestazioni.
Saranno scelte Aziendali sbagliate oppure altro, ma se non si farà presto a regolarizzare questa situazione vi saranno in pericolo alcuni posti di lavoro. Oggi è stata espletata la prima fase, quella di richiedere la cassa integrazione in deroga che vedrà 20 Lavoratori a turno ogni settimana alternarsi in cassa integrazione fino alla fine dell’anno. Tanto è stato necessario per il primario obiettivo di salvaguardia dei posti di lavoro.
Forse questa è la punta dell’iceberg, in quanto risultano in grave difficoltà anche altre realtà della sanità della provincia di Lecce. Ritardi di pagamenti nella sanità privata, ritardi dei pagamenti dei fornitori, ritardi di pagamenti delle ditte dei servizi, comportano sicuramente l’assunzione ulteriori costi che vanno a scaricarsi sui Lavoratori in termini di ridimensionamento di orari di prestazione, ritardi nella corresponsione degli stipendi, il non rispetto dei contratti di lavoro e a volte anche licenziamenti di personale.
E’ certo che la crisi si fa sentire anche nelle strutture Sanitarie private e pubbliche.
“E’ la prima volta – afferma Giuseppe Melissano segretario generale della Fp Cisl – che si discute di “Cassa Integrazione” nel comparto della Sanità. La situazione è grave. Nella Asl di Lecce non si trovano infermieri disponibili per incarichi di temporanei, nella clinica Petrucciani di Lecce gli Infermieri, le Ostetriche, gli OSS vengono collocati in cassa integrazione. Lo stato delle cose, nei prossimi mesi, peggiorerà sia nel pubblico che nel privato con l’attuazione del piano di rientro ad iniziare dei circa 200 posti letto da eliminare. E’ assurdo richiedere alle cliniche di accreditarsi, acquistando la strumentazione, assumendo il personale e quant’altro e poi non firmare i contratti per il rimborso delle prestazioni. E’ vero necessitano maggiori controlli sia perché le prestazioni richieste non devono essere in concorrenza con la ASL e perché non ci siano ricorsi impropri alla sanità privata, ma per questo è necessario illudere i Lavoratori che nutrono la speranza di aver acquisito un contratto a tempo interminato. Le Cliniche che vogliono investire si attrezzano, assumono, erogano prestazioni anche in alternativa al sistema sanitario pubblico, per poi vedersi sfumare il tutto a danno dell’Utenza che non beneficerà dei servizi e dei Lavoratori interessati.
FP CISL: Clinica Petrucciani
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