È stato sottoscritto tra la Cisl di Lecce e l’Istituto Tecnico “Grazia Deledda” di Lecce l’accordo quadro per la promozione e lo svolgimento di percorsi di alternanza scuola- lavoro, inseriti nel piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica.
L’alternanza, in un tessuto economico debole quale quello salentino, rischia di non realizzare le finalità formative e di orientamento istitutive, divenendo tempo vuoto o, peggio, abuso.
Al fine di evitare tali possibili derive e riaffermare il valore di un ponte virtuoso tra scuola e lavoro, l’accordo pone al centro il diritto degli studenti a percorsi pluriennali coerenti con l’indirizzo di studio seguito nonché l’impegno a ricercare opportuni collegamenti e rapporti fertili tra istituzione scolastica, impresa e territorio, contribuendo allo sviluppo nei giovani della capacità di proporsi nel mondo del lavoro, agevolandone l’inserimento.
Particolare attenzione sarà pertanto rivolta dalle varie strutture ospitanti della Cisl (Confederazione, Federazioni di categoria, Enti ed Associazioni) e dalla istituzione scolastica alla progettazione di percorsi individualizzati che generino sinergie tra la dimensione formativa e quella esperienziale.
“La Cisl di Lecce – ha dichiarato Antonio Nicolì, segretario generale della Cisl di Lecce – considera questa una sfida importante ed impegnativa, non più eludibile, considerati i preoccupanti dati relativi l’universo giovanile sul versante dell’abbandono scolastico e della dispersione e su quello occupazionale. Un’occasione quindi per i ragazzi, ma anche per gli attori economici e sociali del territorio, una opportunità di offrire speranza di futuro ai giovani, dando il meglio di noi stessi”.
“La sottoscrizione di questo accordo con la Cisl di Lecce darà spessore alla nostra scuola arricchendo la nostra proposta formativa – ha affermato il dirigente Raffaele Capone – credo che l’alternanza scuola lavoro sia una opportunità perché facilita l’attività di orientamento per gli studenti, offrendo loro la possibilità di conoscere la realtà lavorativa, nel contesto territoriale, oggi di fatto a loro sconosciuta”.