Per eventuale interesse qui di seguito si fornisce parte dell’intervento di apertura dei lavori da parte di Piero Stefanizzi.
Le trasformazioni che negli ultimi anni hanno interessato sia la famiglia sia il mercato del lavoro, hanno posto con forza il problema della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.
Nel merito i dati Ocse degli ultimi anni segnalano persistenti difficoltà nelle opportunità di conciliazione e la conseguente ricaduta sia sul tasso di occupazione femminile che sul tasso di natalità.
In Puglia la situazione delle donne nel mercato del lavoro presenta ulteriori criticità rispetto alla tendenza nazionale.
Significativo il dato della provincia di Lecce dove il tasso di occupazione femminile risulta essere più basso di quello regionale e di ben 22 punti inferiore rispetto a quello italiano.
Ma il dato più allarmante è quello sull’inattività: più di due donne salentine in età lavorativa su 3 non sono inserite nel mercato del lavoro.
Eppure i dati nazionali ed internazionali ci dicono che una maggiore presenza femminile nel mercato del lavoro non significa solo aumento della natalità ma anche migliori performance economica di un paese:
più donne nel mercato del lavoro equivalgono infatti ad un aumento di punti percentuali di pil.
Da qui la necessità che il tema della conciliazione rientri a pieno titolo nella programmazione delle nuove politiche di sviluppo territoriale – con particolare riferimento al welfare locale e all’indispensabile intreccio con le politiche attive del lavoro e che non sia considerato ed affrontato come uno dei tanti problemi dell’ universo femminile da fronteggiare e tamponare con interventi episodici e settoriali, senza alcuna prospettiva.
Garantire opportunità di conciliazione non solo permette un maggior accesso delle donne al mercato del lavoro, ma influenza positivamente l’intera organizzazione del lavoro, potenziandone la produttività e il benessere lavorativo, con conseguenze positive per le aziende anche sul piano strettamente economico.
La legge regionale n. 7 del marzo 2007 sulle “Norme per le politiche di genere e le politiche di conciliazione” che individua nello sviluppo dei servizi di conciliazione una leva strategica per favorire l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e lo sviluppo economico regionale e il successivo DGR del dicembre 2009 per l’elaborazione di patti sociali di genere ha rappresentato la giusta opportunità per l’ideazione di un percorso – il nostro Link Work Life (concilia vita-lavoro) e lo sviluppo di azioni di genere all’interno del percorso contrattuale di II livello.
Un progetto che ha provato a fare sintesi tra i soggetti istituzionali e il partenariato sociale del territorio per l’analisi e la ricerca territoriale sui bisogni e la realizzazione di azioni sperimentali di conciliazione e concertazione , di sviluppo del welfare contrattuale, di supporto alle famiglie nonché di aggiornamento e formazione.
Un progetto mirato ad una concreta operatività che sia di prospettiva , che determini buone prassi da diffondere e promozionare sul territorio , grazie al nostro impegno e al prezioso supporto di tutti i nostri partner che abbiamo inteso citare nell’apposita scheda e a cui rivolgiamo il nostro sentito grazie.
Un ringraziamento va al Prof. Marco Piccinno dell’Unisalento che ha condotto, unitamente ad un nutrito e selezionato staff, la ricerca che è alla base del percorso e ha redatto il presente report e al Dott. Gabriele Ruggiero in qualità di progettista e project manager.