Contrari alla militarizzazione delle strade. La soluzione è investire in uffici strategici per il controllo del territorio “In queste ore abbiamo appreso della lettera inviata dal sindaco di Lecce, dr. Carlo Salvemini, con la quale ha richiesto al Prefetto di Lecce Rotondi la valutazione dell’attivazione nel capoluogo leccese del progetto “Strade Sicure”, che prevede l’impiego congiunto di equipaggi composti da operatori delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito, ciò al fine di innalzare la percezione di sicurezza nei quartieri della città maggiormente esposti alla recrudescenza della microcriminalità. Il Siulp ritiene che anche solo ipotizzare la militarizzazione delle strade equivale ad una sconfitta per tutti perché intacca il patto sociale tra lo Stato ed i cittadini che demanda alla Polizia di Stato la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Tutto ciò a fronte di un facilmente ipotizzabile insuccesso”.
Di seguito la dichiarazione del Segretario Generale del Siulp Lecce, Mirko Bray: “ Già lo scorso 4 aprile avevano avvertito un rigurgito di militarizzazione delle attività di Polizia, quando il Sig. Capo della Polizia di Stato Prefetto Vittorio Pisani, in un incontro con le OO.SS. ha illustrato un progetto di riorganizzazione degli Uffici della Polizia di Stato che coinvolge anche un articolazione strategica per il controllo del territorio come il Reparto Prevenzione Crimine di Lecce. Ovviamente dietro il termine riorganizzazione si cela la parola giusta, ovvero chiusura, ipotesi che oggi si manifesta in tutta la sua nefandezza, in quanto si ipotizza di sopprimere un Ufficio altamente specializzato proprio nell’attività di presidio del territorio, motivo per cui riteniamo fermamente che nel tavolo che il Prefetto Rotondi si appresta a convocare, l’argomento da dibattere, che potrebbe risultare più utile alla causa di cui si discute, sia la levata di scudi per scongiurare che quanto lo studio del Viminale si concretizzi, è evidente che il contrario si tramuterebbe in un arretramento dello Stato i cui effetti ricadrebbero non solo sulla città di Lecce ma su tutto il territorio salentino. Di contro sarebbe necessario chiedere con forza il rilancio del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce attraverso una massiccia iniezione di nuovi operatori, solo questo permetterebbe di garantire un modello di sicurezza strutturale in grado di innalzare il livello di sicurezza per Lecce e per l’intero hinterland, con l’impiego di operatori formati per questo scopo, al contrario il personale dell’Esercito viene addestrato per operare in scenari di guerra e gli vengono ordinariamente affidate mansioni molto lontane da quelle necessarie per garantire la sicurezza in un contesto urbano.”
L’ Ufficio stampa Siulp Lecce