È stato segnalato, nell’arco dell’ultimo triennio, il terzo caso di tumore che ha interessato il personale Tecnico di Radiologia Medica (2 tumori alla mammella di cui uno rarissimo ed un caso di tumore al sigma, quest’ultimo operato d’urgenza) del Servizio di Radiologia del Presidio Ospedaliero Santa Caterina Novella di Galatina.
Considerando il personale in servizio, 10 unità più 1 capo tecnico, la percentuale di incidenza è quanto mai spaventosa ed allarmante. Questa Organizzazione Sindacale da sempre vicina alle problematiche connesse alla salute dei lavoratori ha più volte chiesto una verifica della dotazione organica e dei carichi di lavoro in considerazione della reale funzionalità del servizio.
Sebbene i numeri del personale potrebbero sembrare sufficienti agli standard previsti, gli operatori in forza attiva sono insufficienti, per effetto della continua assenza dovuta ad impegni per cariche pubbliche, malattie, assenze programmate e corsi di aggiornamento.
Risulta evidente che per far fronte a tale carenza è necessario sopperire con una maggiore turnazione, anche effettuando turni aggiuntivi, per l’abbattimento delle liste di attesa (tali turni hanno prodotto risultati quasi uguali a quelli espressi, per la stessa tipologia, del P.O. di Lecce). Vi è correlazione tra quello che è successo e sul fatto che tale maggiore impegno abbia determinato in causa o concausa una maggiore soglia di radiazioni assunte dal personale tecnico?
Tale risultanza non è del tutto scontata, tant’e vero che al fine di avere un riscontro formale alla problematica questa O.S. ha interessato gli organi Aziendali competenti della sicurezza sul lavoro mediante l’attivazione delle procedure previste mediante intervento dell’R.L.S. Aziendale. Spiace riscontrare che a tutt’oggi gli organi preposti non si siano ancora allertati.
Il personale interessato nutre forti preoccupazioni per quanto accaduto, se non altro perché potrebbe influire con l’aggravio di un maggiore carico di lavoro per effetto di assenze per malattia difficilmente sostituite con altro personale.
Tale mancanza della ASL è del tutto inaccettabile, non ci sono piani di rientro che prevedano condizioni tanto disagiate, tant’è vero che, dall’attivazione da parte della ASL di Lecce dell’Ufficio che si occupa della Psicologia del Lavoro, le richieste di aiuto da parte dei lavoratori sono cresciute in modo esponenziale. Agli organi competenti le relative considerazioni.
Comunicato Stampa
Articoli correlati
- 08/03/13
- RSU Telecom Italia – Primi a Lecce e in Puglia
- Convegno:La sanità in provincia di Lecce
- Vertenza trasporti in provincia di Lecce Cgil Cisl e Uil chiedono al Prefetto un incontro con tutte le parti interessate “Discussione non più rinviabile. Servono soluzioni”
- Carmela Tarantini, segretaria generale Fisascat Cisl Lecce interviene su turismo di qualità
- VI CONGRESSO FEMCA CISL LECCE