“Accogliamo con favore la notizia che riguarda il ripristinodel servizio di controllo delle caldaie nella città di Lecce e che prevedel’impiego di 27 ex dipendenti della Vit, società che gestiva il controllo degliimpianti termici per conto del Comune di Lecce, ma teniamo a precisare che ilavoratori interessati sono 31. Perché il Comune di Lecce ne sceglie solo 27?Ci chiediamo, inoltre, per gli amministratori leccesi il diritto dei lavoratoriè un optional?”.
È quanto afferma CarmelaTarantini, segretario generale dellaFisascat Cisl di Lecce, federazione che tutela i lavoratori dei servizi,commerciali, affini e turismo, a seguito delle notizie diffuse nei giorniscorsi sulla stampa locale sulla questione che riguarda il controllo dellecaldaie.
“Ancora una volta apprendiamo dalla stampa locale – afferma Tarantini – che per i controlli dellecaldaie è pronta la delibera comunale e che impiegherà 27 operai della ex Vit,nonostante le numerose sollecitazioni e richieste di incontro rimaste inascoltate conil sindaco di Lecce. Come organizzazione sindacale siamo sconcertati dal fattoche l’amministrazione comunale ci abbia escluso dalle trattative per lasalvaguardia dei livelli occupazionali degli ex dipendenti della Vit, ma cosapiù grave che abbia escluso un gruppo di lavoratori”.
“Vogliamo specificare – prosegue Tarantini – che ilavoratori aventi diritto alla clausola sociale sono 31. Si sta verificando unadiscriminazione, sia nei confronti di questa organizzazione che nei confrontidei lavoratori che rappresentiamo. Questi ultimi si vedono negare il lorodiritto di poter essere impiegati”.
“Come sindacato – conclude Tarantini – faremo tutto ciò che è nelle nostre competenze pertutelare i diritti dei lavoratori che rappresentiamo e per i quali in diverseoccasione era stato garantito il mantenimento dei livelli occupazionali. Allaluce dei nuovi sviluppi abbiamo provveduto, inoltre, a richiedere un ulterioreincontro con il sindaco di Lecce per trovare una soluzione adeguata per ilavoratori esclusi”.