Aperture Domenicali

La Fisascat – sindacato dei lavoratori nei servizi commerciali e turismo – e la Segreteria provinciale della Cisl di Lecce nel corso della riunione di questa mattina  presso la Camera di Commercio hanno preso atto che per  quanto riguarda domenica 21 marzo i supermercati ed in negozi resteranno aperti. Per quanto riguarda la domenica successiva del 28 marzo al momento è prevista l’apertura soltanto nel comune di Cavallino per la quale i rappresentanti dei sindacati hanno chiesto una sospensione dell’ordinanza. L’assessore al ramo di quest’ultimo comune si è impegnato a dare, in tempi brevi, una risposta.

Piero Stefanizzi, segretario generale della Cisl, ha ribadito la necessità che sulla materia le decisioni vengano prese dalle parti interessate attraverso in confronto intorno ad un tavolo di concertazione. Aggiungendo che dalla discussione si è avuta l’impressione che la politica non è capace di governare le scelte che interessano i cittadini. Aggiungendo che tali scelte sembrano determinate dagli interessi della grande distribuzione.

“Nonostante esista una legge regionale che regola la materiale – sostengono i responsabili  della Fisascat e della Cisl – il Comune di Lecce, e di conseguenza anche altri comuni del circondario, continuano ad emanare deroghe ‘selvagge’ senza tenere in considerazione tutte le parti sociali in causa, parti che contribuiscono alla produttività, adottando decisioni all’ultimo momento senza attivare le opportune attività di confronto, così come la legge prevede”.

Com’è noto il presupposto per tali aperture domenicali e nei giorni festivi è la “condizione di città d’arte”. Ma parlare di città d’arte non significa soltanto riferirsi ai supermercati ed ai negozi aperti.

Purtroppo, però, nei giorni festivi o di domenica, di turistico si trova aperto ben poco. Lecce è una città con tante chiese rinomate a livello nazionale, chiese che richiamano i turisti, ma puntualmente, solo pochissime sono quelle aperte in orari compatibili con il turismo. Come sindacato e come lavoratori diciamo “basta”. Non siamo contro le aperture domenicali, ma siamo contro un uso indiscriminato di tali aperture. Ricordiamo che molte delle attività presenti sono negozi con una o due commesse al massimo che si ritrovano a dover lavorare 7 giorni su 7 senza possibilità di riposo e senza, in alcuni casi, alcun riconoscimento economico.

Pertanto, come Fisascat e come Cisl chiediamo alle parti in causa un intervento chiaro e preciso, per dare un minimo di tranquillità a tali lavoratori, i quali non hanno neanche più la possibilità di stare in famiglia.

Occorre evitare gli eccessi, soprattutto in particolari giorni festivi, e procedere ad una vera concertazione territoriale che coniughi le esigenze dei lavoratori, con quelle aziendali e istituzionali.

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