Il recente episodio che ha segnato profondamente l’intero Corpo dei Vigili del Fuoco, con il decesso durante delle operazioni di soccorso del collega Capo Reparto del Comando di Foggia, Antonio Ciccorelli, unitamente agli altrettanto strazianti decessi dei VVF di Matera avvenuti nei mesi scorsi, che si sommano ai troppi incidenti sul lavoro occorsi ai Vigili del Fuoco, devono interrogarci profondamente su cosa sta succedendo nel Corpo Nazionale.
La questione pretende da parte dell’Amministrazione, della politica e del governo, delle risposte nuove e articolate, evitando di ricorre ad affermazioni di circostanza, con le solite ed inutili “pacche sulle spalle”.
Non lo chiediamo noi, lo chiedono gli uomini in divisa che sono deceduti per portare soccorso alla popolazione. Lo chiedono i Vigili del Fuoco che ogni giorno prestano servizio rischiando la propria vita per questo Paese e che sono stanchi dei soliti vuoti apprezzamenti.
Serve richiamare chi governa il Corpo, sia livello tecnico che politico, a riflettere attentamente.
Perché, se è vero che nessuno dovrebbe mai perdere la vita o la propria salute in un qualsiasi lavoro, tanto meno questo può succedere a coloro che per professione agiscono e rischiano per difendere la vita degli altri.
Le molte criticità denunciate ormai da anni dal Sindacato e che non trovano nei tempi necessari i giusti interventi, pretendono di fronte a quanto sta accadendo, una pianificazione degli interventi che l’Amministrazione può individuare e mettere in atto.Non possiamo sottacere che i decessi e gli infortuni ai Vigili del Fuoco possano essere riconducibili alle pesanti carenze d’organico che spingono i Dirigenti locali ad organizzare il servizio di soccorso sul proprio territorio mettendo in campo tutte le unità disponibili, impiegando anche i colleghi che si trovano alle porte della pensione.
E questo si somma al troppo silenzio sul fatto che in molte realtà del Paese vengono chiuse le sedi distaccate dei Vigili del Fuoco, proprio per la carenza di personale operativo nei turni.
Come non rendersi conto che il ricorso massiccio allo straordinario altro non è che la solita “pezza” posta alla dolente questione della carenza di organico. Ma ciò non fa altro che aumentare il carico di lavoro degli operatori che si trovano già in condizioni di stress psico-fisico per il lavoro
effettuato durante il soccorso ordinario.
Ma le difficoltà di garantire al meglio il soccorso alla popolazione si incardina anche nelle difficoltà di trovare le giuste risorse economiche per acquistare automezzi nuovi e tecnologicamente avanzati, oltre per garantire una rinnovata e continua formazione professionale in tutti i ruoli del Corpo.
Inoltre, dobbiamo alzare la voce più forte perché troppi non vogliono sentire che i Vigili del Fuoco, non solo muoiono durante il servizio, ma anche dopo il loro pensionamento. I decessi avvengono anagraficamente prima di altre professioni e con malattie fortemente invalidanti e riconducibili all’usura per i decenni di attività professionale svolta.
A fronte di tutto ciò diciamo BASTA!
Serve un veloce “cambio di passo” per intervenire e impedire che avvenga ancora una sola morte in servizio.
ADESSO BASTA!!! Che sta succedendo nel Corpo Nazionale?
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