Liste d’attesa nell’Asl di Lecce, Chirizzi: “Prendiamo atto di un cambio di passo, in particolare nel metodo adottato. Il Salento tutto ed in particolare i cittadini più fragili, molto dei quali sono costretti a rinunciare alle cure ed al fondamentale diritto alla salute, meritano una risposta”

Liste d’attesa nell’Asl di Lecce, Chirizzi: “Prendiamo atto di un cambio di passo, in particolare nel metodo adottato. Il Salento tutto ed in particolare i cittadini più fragili, molto dei quali sono costretti a rinunciare alle cure ed al fondamentale diritto alla salute, meritano una risposta”

Al termine del terzo incontro con il Commissario Straordinario dell’Asl di Lecce, Dott. Stefano Rossi, e con il RULA (il Responsabile Unico delle Liste di Attesa Aziendale), Dott. Cosimo Esposito, in merito al contenimento delle liste di attesa e alle azioni intraprese, sono necessarie alcune considerazioni.
Innanzitutto, prendiamo atto di un cambio di passo, in particolare nel metodo adottato che deve ora far seguire, in un confronto serrato al Tavolo Istituzionale istituito presso la Direzione Generale, strategie ed azioni condivise che il territorio attende da tempo e che non possono più essere procrastinate. Significativa la nuova reportistica di dettaglio derivante dal monitoraggio messo in campo dalla Direzione Generale al fine di offrire un quadro chiaro e ad alta definizione dello stato dell’arte, senza il quale nessuna valutazione è possibile e nessuna strategia può essere messa in campo.
Nel merito dell’odierno report, permane il disallineamento tra domanda corrente e offerta erogata, così come pure le criticità relative al deficit strumentale e a quello organico, derivante dal mancato ripristino delle tante unità venute meno a seguito di pensionamento e sui cui le confederazioni hanno messo in campo una forte azione a livello nazionale e regionale.
I dati confermano le criticità rilevate nei settori cardiologico, pneumologico e gastroenterologico, nel primo accesso in priorità P (programmabile) e D (differita) e ai percorsi diagnostico-terapeutici per patologie croniche che, come convenuto, va progressivamente incanalato in percorsi di prossimità che vedano il pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale e i distretti socio- sanitari, così da sgravare i presidi ospedalieri.
Considerato il dato di contesto, potendo in questa fase agire con le sole risorse ad oggi disponibili, attendendo la tanta auspicata implementazione della pianta organica; occorre accelerare sul fronte dell’appropriatezza, sia in fase prescrittiva che di erogazione delle prestazioni, con modalità più efficaci e che, al tempo stesso, prevedano un minor consumo di risorse.
Assolutamente condivisibile l’avvio del processo di riorganizzazione e implementazione delle agende, in modalità overbooking, in modo programmato, anche alla luce delle disponibilità generate dalle prestazioni disdettate o per mancata
presentazione dell’interessato.
Le azioni intraprese dalla Direzione devono ora trovare compimento in un approccio sistemico che interconnetta in forma stabile e strategica i tanti attori del processo (MMG, Distretti, PTA, agende tutor, presidi CUP, prestazioni in libera professione, presidi ospedalieri, concorso del privato accreditato).
Dal report emergono significativi margini di manovra che oggi aprono alla possibile riconversione dei processi in atto e, al tempo stesso, alla responsabilità delle scelte.
Le criticità ed i ritardi denunciati non possono più rimanere senza risposte!
Occorrono risposte certe e a breve termine.
Il Salento tutto ed in particolare i cittadini più fragili, molto dei quali sono costretti a rinunciare alle cure ed al fondamentale diritto alla salute, meritano una risposta.

 

 

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