“Il giorno di Pasqua va dedicato alla riflessione ed alla fede. Giusto tenere i negozi chiusi”. Questo quanto dichiarato dall’arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio.
“Come Federazione del commercio della Cisl – afferma Valentina Donno della Fisascat – siamo d’accordo e denunciamo le continue decisioni unilaterali prese dagli amministratori locali di turno in merito alle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.
Nonostante esista una legge regionale che regola tale argomento, i comuni turistici e d’arte, continuano ad emanare deroghe selvagge senza attivare le opportune attività di confronto, così come la legge prevede. Presupposto per tali aperture è la condizione di città d’arte.
Città d’arte non è solo il supermercato o il negozio aperto. Purtroppo, però, nei giorni festivi o di domenica di turistico si trova aperto ben poco: a livello locale e a livello regionale abbiamo numerose attrattive turistiche. Penso, per esempio, alle tante chiese rinomate a livello nazionale che ci sono nella città di Lecce. Ma, puntualmente, sono pochissime le chiese aperte in orari compatibili con il turismo. Come sindacato e come lavoratori diciamo basta”.
Noi non siamo contro le aperture domenicali – aggiunge – ma siamo contro un uso indiscriminato di tali aperture. Ricordiamoci che molte delle attività presenti sono negozi con una o due commesse al massimo che si ritrovano a dover lavorare 7 giorni su 7 senza possibilità di riposo e senza, in alcuni casi, alcun riconoscimento economico. La Fisascat e’ vicina a questi lavoratori che volutamente non alzano la voce.
Come Federazione siamo convinti che alcune attività debbano rimanere aperte, come i negozi caratteristici, ma non i supermercati che magari si trovano anche nella zona industriale delle città e che, quindi, di turistico hanno ben poco.
Certamente una piccola vittoria l’abbiamo ottenuta: il lunedì santo, meglio conosciuto come Pasquetta, le attività commerciali rimarranno chiuse. Ma questa vittoria è ben poca cosa.
Come sindacato auspichiamo un confronto con la nuova giunta regionale che si insedierà, per dare un minimo di tranquillità ai lavoratori del settore, i quali non hanno neanche più la possibilità di stare in famiglia nei giorni festivi.
Lo sforzo che sta tentando la Fisascat-Cisl ai vari livelli è quello di un sereno confronto, certamente impari, faticoso e tortuoso con multinazionali e piccole realtà, accettando regole democratiche e tentando di contrapporre ad un sistema politico-industriale, schiavo del sistema economico