Tre anni dopo..ecco la scuola

Tre anni dopo..ecco la scuola

Dopo tre anni di “tagli annunciati” che hanno visto “venir meno” a livello nazionale migliaia di posti di lavoro per docenti e Ata oggi il quadro della situazione scolastica è a dir poco raccapricciante.
I tagli agli organici hanno dato luogo a situazioni paradossali spesso impossibili da gestire.
Oggi ai docenti obbligati ad orari di servizio non contrattualizzati (più di diciotto ore) ed utilizzati  sempre più per la sostituzione dei colleghi assenti, alle difficoltà connesse alla realizzazione di  progetti educativi e formativi idonei a dare  risposte adeguate a quanto viene richiesto dai sistemi di  valutazione nazionale (Invalsi) si aggiungono tutte le problematiche connesse alla gestione “ordinaria” della scuola.
Tempo fa, quando cominciò ad essere avviato il processo di razionalizzazione  della scuola pubblica
(così sono stati mascherati i tagli) qualcuno disse che in Italia ci sono più collaboratori scolastici (bidelli) che carabinieri. Per fortuna ci sono più scuole che caserme, ma forse la tendenza è quella di pareggiare il numero, far chiudere qualche istituzione scolastica, logicamente pubblica (nella  Finanziaria 2011 si parla di scuole date a reggenza se con popolazione scolastica inferiore alle 500 unità: sarà un caso?).
Allora qualcuno dimenticò che i collaboratori scolastici non provvedono solo alla cura e all’igiene degli ambienti (semplice  pulizia), ma sono coloro che collaborano  nella realizzazione dei progetti, nello svolgimento della vita quotidiana, nella garanzia della sicurezza e della vigilanza.
Nella scuola ormai si è persa di vista l’importanza di avere un insegnante in contemporanea che cura l’integrazione degli alunni stranieri, ormai numerosissimi nelle scuole della provincia di Lecce; la logica attuale è quella di risolvere tutto con “progetti extracurricolari” della durata di poche ore. Ma la scuola “inclusiva” non dovrebbe far vivere quotidianamente la cultura e l’esperienza italiana all’alunno che viene da un’altra nazione? Come fare tutto ciò in classi affollate e senza personale?
Da anni lo slogan della Cisl Scuola è garantire e  sostenere  “La Buona Scuola”. Il nostro è un sindacato fatto esclusivamente  di gente di scuola (a volte anche economisti e avvocati) come dovrebbe essere a tutti i livelli della politica, forse per questo ci rendiamo conto dell’impossibilità di garantire un servizio efficace ed efficiente con quanto numericamente e professionalmente ci viene assegnato. La qualità dell’offerta formativa, nonostante le strumentazioni (acquistate con Fers e Fse) oggi a disposizione delle scuole, è notevolmente calata. Chi di competenza, con tagli e limature, ha reso gli Insegnanti Tecnico Pratici e gli Assistenti di Laboratorio delle meteore. Ma come si può gestire un laboratorio di informatica senza il personale tecnico specializzato? E’ mai possibile che tutto si debba basare sulla buona volontà del personale della scuola?
Tante ancora sono le difficoltà che giornalmente incontrano i docenti, curricolari e di sostegno, ogni qualvolta deve essere “realizzato” un progetto individualizzato rivolto ad alunni diversamente abili inseriti in classi numerosissime tenendo conto della possibilità di non poter usufruire, in alcune realtà, dell’ assistenza specialistica.
Insieme ai Dirigenti scolastici siamo inoltre seriamente preoccupati su come  saranno garantite apertura e chiusura dei vari plessi, sicurezza (stabilita da specifiche norme e con specifici obblighi da rispettare) e sorveglianza sui minori soggetti da tutelare.
Se è vero che la scuola, quella pubblica in particolare, sono il volano dello sviluppo, dell’economia e della politica, è necessario, ciascuno per quanto di sua competenza, agire affinchè la scuola  salentina recuperi quanto indebitamente le è stato negato. In nessun modo possiamo permettere che personale della scuola che sino a questo momento ha vissuto una dignitosissima situazione da precario da domani diventi un inoccupato e per questo la Cisl Scuola a livello nazionale e locale si sta  impegnando  ad organizzare  con il coinvolgimento delle altre forze sindacali una mobilitazione di lavoratori, alunni e genitori a garanzia dei diritti della scuola pubblica salentina.

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