Comunicato Stampa

Comunicato Stampa

Quanto accaduto durante la seduta del Senato Accademico del 9 maggio u.s. aveva
già ampiamente dato prova del fatto che la conduzione dell’Università del Salento è
completamente affidata all’individualismo dei vertici dell’ateneo che determinano di
volta in volta regole e criteri gestionali a seconda dei casi e degli scopi da raggiungere.
“Qualunque sia l’argomento da trattare, l’amministrazione evita accuratamente di
individuare criteri e parametri oggettivi cui ispirare la propria azione. A fasi alterne
ed a seconda dei casi si propongono, modificano e interpretano le regole del gioco.
Ogni giorno si assiste ad un continuo esercizio interpretativo per evitare il semplice
rispetto delle “norme” – questo l’allarme lanciato dalla Cisl Università
La legge è uguale per tutti? All’interno dell’ateneo salentino pare proprio di no
eccezion fatta per i casi in cui essa produce effetti coincidenti con le aspettative
dell’Amministrazione, così come accaduto in occasione della nomina dei componenti del
Consiglio di amministrazione dell’Università. Il Rettore avrebbe dovuto proporre al Senato terne di candidati sulla base dei curricula pervenuti. La valutazione e la
conseguente proposta da parte del M.R. al Senato Accademico sarebbe dovuta
avvenire sulla base di una graduatoria stilata in funzione degli indicatori fissati
nell’avviso pubblico comprovanti il possesso di significative esperienze scientifiche e
gestionali. All’art. 3, comma 5 dei predetti avvisi pubblici si parla per l’appunto di
“procedure selettive” ai fini del procedimento di designazione.
Pare proprio che tali criteri non abbiano prodotto gli esiti sperati e così rinnegando i
principi di meritocrazia e trasparenza così tanto sbandierati negli ultimi anni si è
deciso di cambiare le carte in tavola per ottenere un Consiglio di Amministrazione a
misura di Rettore. Da qui quindi l’ennesima interpretazione della norma per indirizzare
le scelte su coloro che in buona parte, per anzianità ed esperienza professionale,
sarebbero dovuti essere esclusi.
I principi di trasparenza e meritocrazia sono stati quindi messi da parte per fare
spazio a qualcosa che risulta evidentemente prioritario.
Anche per la nomina del Direttore Generale sono stati completamente ignorati i
criteri adottati l’ultima volta poiché forse poco si coniugavano con le scelte da
compiere.
Ancora più eclatante appare tuttavia la discrezionalità adottata nella seduta odierna
per la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione della costituenda
Fondazione. In questo caso si è abbandonata ogni parvenza di partecipazione
democratica. Si è evitato accuratamente ogni forma di comparazione curricolare per
lasciare spazio ad auto-candidature. Il primo dei nomi è infatti “Il Rettore
dell’Università del Salento” che in quanto tale pare abbia preteso un trattamento di
favore per poter evitare una selezione pubblica.
Dinanzi a simili accadimenti anche la Cisl di Lecce- nella persona del Segretario
Generale Piero Stefanizzi- esprime forte preoccupazione e lancia il proprio appello al
Rettore e agli Organi Accademici affinché si ricostruisca un clima partecipativo
all’interno dell’ateneo , soprattutto su temi di grande rilevanza quali quelli della
Fondazione e della complessiva gestione dell’Ateneo che non possono essere oggetto
di determinazione monocratiche e assunte in tempi incompatibili con la democratica
dialettica.
L’auspicio di Cisl e Cisl Università è che quanto prima si ridefiniscano i principi
cardine cui ispirare il quotidiano operare per poter uscire da un preoccupante
isolamento che vede oramai da troppo tempo il nostro ateneo avulso da ogni contesto e distante rispetto ai reali bisogni del territorio.
UST CISL – CISL UNIVERSITA’ LECCE

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