25 Novembre: non una celebrazione, né una ricorrenza, tanto più in questo tempo di pandemia in cui sono più che mai da rifuggire le formule retoriche. Abbiamo bisogno di parole di senso per rappresentare la realtà e comunicare la necessità di un impegno comune per la difesa dei diritti ed una reale promozione della parità. Per tali ragioni il 25 novembre è per noi della CISL la data in cui rinnovare il patto di alleanza con tutti i soggetti del territorio (forze dell’ordine, Ambiti Sociali, ASL, terzo settore, istituzioni scolastiche) contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere. Perché la violenza contro le donne non è un problema del singolo, ma fenomeno strutturale che ha radici culturali profonde e pervasive e che, in quanto tale, necessita di interventi strutturali, continui ed integrati. Il nuovo contesto di emergenza sanitaria ed economica ha acuito il fenomeno quale esito estremo di diseguaglianze e discriminazioni di genere, come certificato dai recenti dati ISTAT: oltre 5000 le telefonate pervenute nella primavera 2020 al numero verde dedicato , il 73% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Numeri che dobbiamo avere sempre ben presenti in questa seconda ondata pandemica che ancora una volta impone una “reclusione” in ambienti domestici già segnati dal disagio , che porta ad esacerbare o ad innescare situazioni di violenza. Una pandemia che è moltiplicatrice anche di un altro disagio: la disoccupazione femminile ,a causa dello stravolgimento di settori prevalentemente al femminile come commercio, turismo, attività di assistenza e cura alla persona.
La perdita del lavoro e la mancanza di una sicurezza economica e di una rete di relazioni espone le donne ancora più al rischio della violenza. Per tali ragioni oggi, più che mai, siamo impegnati a fianco ed a sostegno della rete territoriale che ha il suo perno nei centri antiviolenza. Per tali ragioni siamo sempre più impegnati sul fronte dei diritti alla partecipazione ed alla promozione della cultura della parità, così come pure del sostegno a percorsi di formazione per la ricollocazione al lavoro.
Perché il Lavoro è il vero luogo dell’emancipazione e della libertà. Per tali ragioni chiediamo con forza ai responsabili degli Ambiti e dei Consorzi Sociali della nostra provincia ed alla Direzione Generale della ASL di porre a sistema gli interventi mirati all’emersione del fenomeno e alla creazione di una rete di continuità assistenziale territoriale che possa effettivamente accompagnare la donna vittima di violenza nel percorso di tutela, emancipazione e costruzione di un progetto individualizzato. “Perché ogni giorno sia 25 novembre”: questo ribadiremo nel tableau che esporremo al nostro balcone , quale segno della necessità di una continuità di un impegno che deve sempre più essere collettivo e comunitario.
Ada Chirizzi
Segretaria Generale Cisl Lecce